Bussola digitale | Arte, fotografia dall’Africa del XXI secolo

Uno sguardo inedito (in formato eBook) su una nuova generazione di artisti

Sight, Touch, and Imagination
4 min readDec 28, 2022

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© Héla Ammar. Weaving time, installazione, 2015. Foto di S. Baraket.

PAINTING, PHOTOGRAPHY, DRAWING. FROM AFRICA AND ITS DIASPORA, di Elisa Pierandrei, Self Publisher, 100 pagine. 9,99 euro (in promozione a 5,50 euro)

di Elisa Pierandrei

Quindici brevi ma intensi capitoli ognuno dedicato ad un artista diverso, che si racconta con vibranti parole ed opere d’arte innovative. Painting, photography, drawing. From Africa and its Diaspora è il mio nuovo libro, in realtà un eBook, pubblicato in lingua inglese. Il libro si propone di creare e stimolare una reazione forte nel lettore, spinto a riflettere sull’attuale situazione attraverso i racconti di artisti africani e afrodiscendenti. Energia, colore e un inedito spirito ironico contraddistinguono i profili degli artisti, che presento raccogliendo una selezione di articoli che ho scritto e pubblicato negli ultimi dieci anni per alcune testate estere. Più delle parole, parlano le 22 immagini delle opere che gli artisti hanno indicato, quando possibile, per questo volume. Ordinate per la pubblicazione secondo l’implacabile gusto personale dell’autrice (che sono io).

La scelta del titolo è stata importante e prende spunto dalla prefazione del volume, affidatat a Russel Hlongwane, in cui ci si domanda che cosa è l’Africa. Induce così il lettore a concepire il continente “nero” come un mosaico di individui la cui storia è riconducibile ad esperienze di vita proprie, appartenenti alle famiglie o agli antenati, e supera le distinzioni di colore della pelle e dell’appartenenza etnica a cui siamo più abituati.

La pittura, la fotografia e il disegno riflettono le principali tecniche di produzione di immagini utilizzate dagli artisti in questo volume. Si tratta di rappresentazioni che affondano le radici in tradizioni antiche, molto variegate, spesso accomunate da un forte senso religioso, legato allo spiritualismo delle differenti fedi locali.

Turbanti ottomani, tarbush tunisini, berretti con visiera, sono tutti copricapi usati per riflettere una storia personale e sociale. Nella serie di Headdress, l’artista statunitense di origini etiopi Helina Metaferia (n. 1983) crea per i suoi ritratti — per lo più donne di colore rappresentate in pose di potere e vulnerabilità — elaborati ed originali copricapi che sembrano corone, come onorificenze che attribuisce a personalità della sua comunità che si sono dedicate a cause per i diritti civili. A metà fra arte e attivismo, le opere di Metaferia rispettano la natura complicata delle identità intersezionali e dell’oppressione sistemica di queste persone. In Headdress XVII (2021) l’artista rende omaggio all’attivismo di Autumn Breon, artista e curatrice.

I ritratti fotografici in bianco e nero della giovane artista sudafricana Lunga Ntila (n. 1995), prematuramente scomparsa nell’estate del 2022, sono incentrati sull’esperienza della stessa artista e sull’arte della decostruzione. In questi che in realtà sono autopritratti, occhi, naso e bocca hanno spesso dimensioni sproporzionate. In quello intitolato I’ll Take it From Here (2021), un’ape ronza intorno all’artista, ritratta mentre indossa un cappello a falde larghe che le dona un aspetto elegante e distinto. L’insetto è di color rosso, che attribuisce un senso di drammaticità all’immagine monocromatica su sfondo bianco. Lunga usa il medium della fotografia per affrontare temi dell’identità e costruire una narrazione intorno al suo personaggio. La sua pratica artistica implica l’estrazione di temi o elementi simili da fonti esterne, che spesso sono archivi fotografici di famiglia, e la loro ricomposizione in un quadro più ampio.

Un filo rosso ricama le foto in bianco e nero di Héla Ammar e le trasforma in un’opera d’arte nella serie intitolata Tarz (2014 — ), dalla radice del verbo ricamare in arabo. E’ un articolato corpus di opere, fra fotografia, video e installazione, che non solo riporta alla mente il tempo, la pazienza e il sacrificio di sé, ma cerca anche di esplorare questioni di identità e memoria. Nell’atto di tessere la tela di una storia sconvolta, quella del suo Paese, l’artista tunisina classe 1969 fa ampio uso di documenti d’archivio, come vecchie fotografie in bianco e nero, pagine di giornali e registri ufficiali. Weaving Time (2015) è un’installazione fotografica in cui una serie di riproduzioni di foto d’archivio si mescolano ad alcuni scatti realizzati più di recente nella città di Tunisi. Qui, il filo da ricamo rosso viene utilizzato per alterare fisicamente le foto e recuperarne i significati. Messe insieme, queste immagini formano un’installazione che assomiglia a un arazzo di memorie nazionali e ha lo scopo di inquadrare la complessa e fragile narrazione di una storia fratturata da diversi estremi.

Painting, photography, drawing. From Africa and its Diaspora è disponibile sugli store online di Kindle e Kobo. In un’appendice, l’eBook presenta una selezione di gallerie d’arte commerciali e spazi culturali indipendenti inaugurati negli ultimi anni nel continente africano. Per accogliere una nuova generazione di artisti a cui non mancano le ambizioni.

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Written and curated by the Italian journalist Elisa Pierandrei. Member OdG, sometimes professor https://aucegypt.academia.edu/ElisaPierandrei